Fu una carneficina: raccontano le cronache che degli oltre duecentomila barbari arrivati dal nord, centomila, compreso il loro condottiero Radagaiso, persero la vita sul campo di battaglia quel giorno.

Era l’8 Ottobre del 405 d. C.

Questa fu l’ultima battaglia vittoriosa di un esercito del cui sterminato Impero non rimaneva oramai che un lontano ricordo…..

Anche la toponomastica porta il ricordo dell’epica battaglia condotta da Silicone: la località di Montereggi (Mons Regis=Monte del Re) prenderebbe infatti il suo nome proprio in onore e in ricordo della fine del Re Ostrogoto, inoltre, nei boschi sovrastanti la chiesa di S.Ilario a Montereggi, nella zona del crinale, esisterebbe una croce antica che probabilmente fu posta in ricordo dell’avvenimento……Alcuni credono che nei paraggi della croce possa esserci ancora la tomba vera e propria di Radagaiso….

Infine i corpi dei barbari, disseminati a migliaia sulla piana di Montereggi, secondo i cronisti del tempo, furono seppelliti in una fossa comune in un luogo montagnoso non lontano dal campo di battaglia, verso nord, zona che ancora oggi viene chiamata con il nome di quelle  che si dovevano certamente vedere in gran numero all’indomani della battaglia: Vetta le Croci.

 

Sempre nella zona, seguendo il crinale del monte si arriva, per una serie di sentieri che si inerpicano su per il bosco in un luogo chiamato Poggio Pratone .

Lì si possono ancora vedere i resti di una strada romana che gli archeologi hanno recentemente indicato come la” Flaminia Minor”, l’antica strada di valico che, passando per Fiesole, univa Arezzo con Bologna. Costruire da Flaminio Nepote nel 187 a.C., la Flaminia Minor è ricordata nelle sue cronache anche dallo scrittore Livio (59 a.C. – 17 d.C.). Comunque è molto probabile che la strada romana poggi su un’altra preesistente di origine ancora più antica, poiché Fiesole era una importante città Etrusca e uno snodo viario primario, tanto da essere indicata dagli studiosi come il punto di arrivo del valico che in età Etrusca la collegava a Felsina (Bologna). Quando i Romani si affacciarono per la prima volta sulla Valle Padana per poi colonizzarla è possibile che una delle strade su cui abbiano marciato sia stata proprio quella che si intravede ancora a Poggio Pratone. In più, da quel che ci dicono Livio e Polibio, nel 217 a.C. da qui potrebbe essere passato Annibale muovendo da Boionia  (Bologna), allora abitata dai Galli Boi  suoi alleati, i quali, nella sua marcia verso Roma, gli fecero da guida per evitare le strade vicine a Lucca, ad Arezzo e a Rimini, presidiate dai Romani…..
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